Avetrana si ribella alla serie su Sarah Scazzi: ecco il motivo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Caso Sarah Scazzi, Avetrana chiede sospensione della serie: ecco il motivo

Vittima omicidio

Il sindaco di Avetrana contro la miniserie di Disney+ sul caso di Sarah Scazzi: depositato ricorso cautelare d’urgenza.

Il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha dato seguito alle sue dichiarazioni contro la miniserie “Avetrana – Qui non è Hollywood”, disponibile dal 25 ottobre su Disney+, presentando un ricorso cautelare d’urgenza. Come riportato dall’Ansa, l’obiettivo del sindaco è chiaro: sospendere la messa in onda della serie su Sarah Scazzi o almeno ottenere una rettifica del titolo. 

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La serie su Sarah Scazzi diventa un caso

Il dubbio centrale riguarda la rappresentazione della cittadina pugliese, che potrebbe essere descritta in modo negativo, associandola ancora una volta all’omicidio di Sarah Scazzi, un caso di cronaca nera che ha segnato profondamente la comunità.

“Avetrana – Qui non è Hollywood” è basata sull’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, avvenuto nel 2010. Per quel crimine, furono condannate all’ergastolo la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano, mentre lo zio Michele Misseri, condannato per occultamento di cadavere, ha scontato otto anni di reclusione ed è oggi libero. 

La serie, presentata alla Festa del Cinema di Roma, ha già proiettato i primi due episodi, ma ciò non ha placato le preoccupazioni del sindaco e di altri cittadini.

Il ricorso legale

Nel ricorso depositato dall’amministrazione comunale, si legge: “Risulta indispensabile visionarla in anteprima al fine di appurare se l’associazione del nome della cittadina all’adattamento cinematografico susciti una portata diffamatoria rappresentandola quale comunità ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati di tale portata, contrariamente alla realtà”.

Secondo il sindaco Antonio Iazzi, l’intento è chiaro: evitare che la cittadina venga ulteriormente stigmatizzata per un fatto di cronaca che risale ormai a più di un decennio fa, e che aveva già suscitato una risonanza mediatica senza precedenti: “Avetrana ha da sempre cercato di allontanare da sé i tanti pregiudizi dettati dall’omicidio, dal momento che la tragedia destò sgomento nella collettività, interessata da una imponente risonanza mediatica”, riporta IlGiornale.it.

L’amministrazione comunale, ricordando che Avetrana si era costituita parte civile nel processo per l’omicidio, vuole prendere ufficialmente le distanze dai tragici fatti, che hanno rappresentato un dolore e uno shock per la comunità stessa.

Il rischio di nuovi pregiudizi per Avetrana

Il ricorso sottolinea che, a prescindere dal contenuto della serie, l’uso del nome Avetrana nel titolo potrebbe accentuare ulteriormente i pregiudizi già esistenti: “La messa in onda del prodotto cinematografico – prosegue il ricorso – rischia invece di determinare – prescindendo anche dal contenuto che al momento si ignora – un ulteriore attentato ai diritti della personalità dell’ente comunale, accentuando il pregiudizio che il titolo già lascia presagire nel catapultare l’attenzione dell’utente sul territorio più che sul caso di cronaca”.

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ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2024 15:36

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